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Nel giornale di viaggio scritto da W.H. Auden nel 1937, durante il suo soggiorno estivo in Isìanda, le vivaci lettere in prosa e in versi agli amici si alternano con un poema autobiografico scherzosamente dedicato a Lord Byron. Alla cultura moderna, ordinata e priva di emozioni, Auden contrappone in questo libro la vitalità delle antiche saghe, alle "fredde estremità di una tradizione sfinita", "la crescita" e "la meraviglia" che caratterizzano l'aspra e bellissima terra islandese.